Qui viveva Bertino, uno dei grandi anziani del paese
Il luogo
A Maranzana sono molte le famiglie che coltivano il loro orto domestico e che producono ortaggi e patate per uso proprio. Però, l’orto più famoso è sempre stato riconosciuto da tutti come quello
che Bertino possedeva e curava in fondo alla via Cervino. Orto molto esteso e luogo di ritrovo, l’Orto di Bertino costeggiava il rio Cervino, perché per irrigare gli orti ci vuole innanzitutto acqua in abbondanza! Però a Maranzana l’acqua buona non mancava! Ricordiamo che intorno al Castello scorreva il Canavone, poi c’era la Fontana del Gombo alla quale, per consentire l’accesso ai carri per un più comodo prelievo a fini domestici, il Comune aveva chiesto alla Parrocchia la concessione di un pezzo di terreno di sua proprietà, che la Parrocchia aveva concesso a £ 1 al mq. C’era il Pozzo delle Monie vicino all’Asilo delle Suore (munie in dialetto) e il Pozzo Barnetta. Poi il Pozzo della Bastia, il Pozzo Nuovo verso il Borgo, la fontana sorgiva del Faiotto e il Pozzo dell’Ulvè. Quando nel 1921 ci fu la terribile siccità che durò ben 18 mesi, fu la Fontana in Val d’Avrì che in quel frangente continuò a mantenere la sua vitale riserva.
La storia
Bertino abitava qui ed è stato uno dei Grandi Vecchi che hanno lasciato un ricordo duraturo. Di intelligenza acuta è rimasto famoso per la cura con cui coltivava il suo orto nel Cervino. Qui si è fermata una Giovane avvenente e piacevole che si pavoneggia nell’abito estivo. È bella e prosperosa, sicura di attrarre l’attenzione dei passanti. Lì vicino a lei c’è una Vecchia che ormai, per il gran caldo dell’estate, ha il suo pozzo vuoto perché raccoglie soltanto l’acqua della pioggia che cade dal tetto ma adesso si è prosciugato. È andata da Angela, una vicina che non le nega mai di attingere generosamente al suo pozzo più profondo e ancora rifornito. Ha riempito due secchi che ora sono molto pesanti. La Vecchia pensa:”Portare l’acqua a casa è faticoso! Questa Giovane sta lì a far niente e non mi aiuta quando potrebbe almeno portarmi un secchio!”